Purtroppo la prematura scomparsa
di Teenage Angst, webzine sulla quale ho scritto per circa un paio d'anni,
mi ha portato a sbrigare le pratiche legate alla creazione di The Rock Explosion
in uno spazio di tempo limitato. Per questo motivo molte bands vedono apparire
le recensioni dei propri promos qualche mese addietro la data di invio.
E' con questo imbarazzante ritardo che mi trovo a recensire il primo Ep,
risalente al 2002, dei salernitani The Bulletz, band attiva dal 1999. I
ragazzi mettono a nudo, mediante le 4 composizioni qui presenti, la loro
adorazione nei confronti di icone del passato quali The Stooges, Kiss, The
Dictators e Dead Boys. Siamo quindi di fronte ad un sound molto legato ai
70's che si avvicina molto spesso a quello propostoci dai The Hellacopters
nella loro middle-age. L'artwork risulta curato, e degna è la scelta
di piazzare, in bella mostra, questi pupazzetti finiti per caso a fare da
bersaglio nel classico tiro a segno da Luna Park. Sul retro compare invece
una grafica dai toni fumettistici, che ritrae i nostri in una versione simil
street sharks, durante una delle loro riottose sortite live. L'album decolla
subito, con la batteria di Rosario Memoli e la chitarra di Gian Paolo Trifone
in bella mostra, sulle note di "Silly Promises" seguita a ruota
dall'arrembante incedere di "Moving Faster". "Lover Man"
risulta una delle mie songs preferite grazie alla buona dose di lisergia
contenuta e alla dirompente ripartenza che ne caratterizza il piacevole
refrain. Si chiude con la corposa "Night Ride". Una maggiore originalità
non avrebbe guastato, ma si sa che quando è il rock'n'roll più
vero a scorrere, tutte queste baggianate critico-filosofiche, possono andare
a farsi fo*****. La passione traspare da ogni poro e le doti tecniche ed
esecutive sono fuori discussione. Attualmente i The Bulletz, dopo la dipartita
di Vitale Varese, sono in cerca di un nuovo bassista e stanno producendo
il seguito del presente lavoro. Ascoltateli!
Recensione realizzata da Bruno
Rossi. |
